“DALET è la quarta lettera dell’alfabeto ebraico. Esso è simbolo di arresto, di costrizione, e la parola che lo esprime ci dice che si tratta di una porta, una liberazione dal bisogno. Il dalet, è in realtà una matrice, ciò che appare senza sbocchi, è una porta per chi sa vedere e per chi sa attendere. Non è una dunque una porta qualunque, è il collo dell’utero, ed implica una sosta nella matrice, dove per chi deve passare matura la sua dimensione. Il dalet è costruito come una porta nella quale i due stipiti sono dei 4, al cui interno passa il 3, gimel, il movimento di vita. Se questi stipiti non esistessero, la casa aperta, non sarebbe pià un riparo, la vita non vi si potrebbe svolgere. Se gli stipiti fossero troppo stretti, la vita non potrebbe più passare, sarebbe schiacciata dal muro, soffocata nella tomba che diventerebbe la casa senza porta.”
R. Mariani, Il libro della città